TRANSUMANZA

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giovedì 11 settembre 2008

Teatro “di riscatto” nelle borgate romane.

Dopo diversi post in cui si e’ parlato di India, credo sia piacevole ritornare, quasi di sfuggita, con il blog in Italia. A Roma in particolare, per raccontare qualche “storia di un’altra vita”. Nelle remote periferie della capitale è attivo da anni, attraverso un laboratorio e spettacoli teatrali, un ambizioso progetto di “riabilitazione culturale”. Al timone: Edoardo Torricella, un navigato attore di teatro.
Ho conosciuto Edoardo e la sua compagnia teatrale negli ambienti degli ecologisti laziali. Ho avuto più volte modo di verificare che la loro presenza alle iniziative eco-culturali non è mai “passiva”. Il loro ruolo è piuttosto intermezzare gli interventi degli incontri con semplici ma efficaci performances.
Il loro lavoro, tuttavia, non ha una cadenza così sporadica e si è radicato, da anni, laddove ce ne era maggiormente bisogno, ai bordi di una città, Roma, che presenta diverse sacche di degrado, soprattutto culturale.


Edoardo
Il curriculum di Edoardo, quasi 72 anni portati in maniera arzilla e coinvolgente, è molto ricco. Consta di circa un centinaio di regie teatrali e radiofoniche per lavori trasmessi dalla RAI e da emittenti straniere e di un impegnativo lavoro di traduzione, adattamento e riduzione dell’Amleto di William Shakespeare. Edoardo può vantare inoltre importanti esperienze da attore cinematografico. È stato infatti il protagonista dei films “Atti degli Apostoli” di Roberto Rossellini (nel ruolo di San Paolo) e “Don Milani” di I. Angeli, oltre a lavorare con registi come Fellini e Bellocchio e ad avere molte collaborazioni con la TV.
Il grosso del suo lavoro, tuttavia, lo ha fatto nel teatro, in diverse formazioni tradizionali e d’avanguardia, avendo stretti rapporti professionali con Peppino De Filippo e Carmelo Bene e svolgendo un’attività di didattica teatrale.
Elemento non trascurabile: Edoardo è vegetariano dal 1955. Come esperto di vegetarianesimo ha partecipato a diverse trasmissioni RAI ed ha tenuto, negli anni, molte conferenze, una delle quali -La scelta vegetariana- pubblicata in un vecchio numero di AAM Terranuova.

La compagnia teatrale “Il Gruppo”
Nel 1964 Edoardo fonda la Compagnia Teatrale Il Gruppo (di cui è ancora oggi direttore artistico), avviando un’intensa attività di ricerca teatrale con la realizzazione di dibattiti, incontri, serate culturali, recital e conferenze, nell’intento di avvicinare i giovani al teatro. I primi anni la compagnia presenta spettacoli basati su opere di poeti contemporanei -Evtusenko e Ginsberg- e propone un tipo di teatro giocoso e totalmente improvvisato, il “Teatro del Nonsenso” che conosce un buon successo in Italia ed all’estero.
Successivamente si apre alla ricerca antropologica su antichi documenti presentando, in prima assoluta, i contenuti di un vangelo apocrifo scoperto sul finire degli anni ’20 e tradotto dall’aramaico da Edmond Bordeaux Szekely: Il Vangelo Esseno della Pace, divenuto poi una sorta di testo sacro negli ambienti igienisti e vegetariani.
Nella prima metà degli anni ’80 la Compagnia inizia ad essere particolarmente attiva nelle periferie romane, in particolare nella Circoscrizione VIII del Comune (oggi Municipio delle Torri), organizzando laboratori annuali di attivazione scenica e culturale.
Il fine ultimo di questi interventi non si esaurisce con l’insegnamento delle tecniche teatrali. Questo difatti diventa quasi un pretesto per un più ampio lavoro di riabilitazione da una condizione diffusa di torpore culturale.
Gli sforzi della Compagnia in periferia vengono generalmente apprezzati tanto che, per diversi anni, alcuni laboratori beneficiano di finanziamenti comunali e, in minima parte, europei.
Nell’aprile ’91 la Compagnia inaugura il Nuovo Teatro della Circoscrizione VIII a Tor Bella Monaca, quartiere con una pessima nomea a Roma.
Negli ultimi 20 anni la Compagnia ha realizzato più di 250 interventi, tra spettacoli ed appuntamenti culturali, oltre ad alcuni programmi su radio e TV private.
Le manifestazioni si sono svolte e si svolgono in luoghi diversi, al chiuso di chiese e teatri ed all’aperto, in piazze comunali ed in diverse aree archeologiche di cui è ricco il comune di Roma.
Il nucleo della Compagnia è attualmente formato da dodici attori, per lo più giovani della Circoscrizione VIII.

Omogeneità, eterogeneità ed impegno sociale
“Quando la Compagnia è stata fondata”, mi dice Edoardo, “l’abbiamo chiamata Il Gruppo perché doveva essere qualcosa di diverso da quello che solitamente c’era nelle compagnie, dove gli attori non hanno in sé una loro armonia ma molte volte sono persone che si arrampicano, schiacciando chi sta loro vicino. Questo gruppo omogeneo sono riuscito a farlo negli ultimi anni. Nella compagnia, ad esempio, siamo quasi tutti vegetariani. Io sono vegetariano da circa 52 anni”.
L’omogeneità umana della Compagnia viene “virtuosamente” integrata con l’eterogeneità della proposta culturale. Lo spirito che la anima, del resto, è uno spirito di ricerca, ragion per cui, mi dice ancora Edoardo, “la Compagnia passa da spettacoli futuristi a spettacoli sul Vangelo Esseno, dal Vangelo Esseno passa a cose comiche, drammatiche. Questa è una caratteristica della Compagnia Il Gruppo, a differenza di tante altre orientate verso cose drammatiche o comiche o l’operetta. Noi facciamo tutto!”.
Fatte queste premesse iniziamo a considerare, con Edoardo il duro lavoro nelle periferie romane: “nell’84 sono andato in periferia perché pensavo che il teatro, come l’acqua, deve essere portato dove manca. Da allora è iniziato un lavoro che mi è costato molto perché ancora oggi abbiamo lotte titaniche. Negli ultimi tempi siamo molto penalizzati sul fronte dei finanziamenti, che finiscono in genere in mano a persone che non hanno un grande interesse per il territorio né una grande competenza ma sono “ammanicate” con i partiti. Nella periferia ci stimano molto ma, con il fatto che “non siamo in vendita” i finanziamenti finiscono sempre in altri rivoli. A noi arrivano le briciole, purtroppo che cerchiamo di valorizzare con fatiche inenarrabili”.
Le vere soddisfazioni, tuttavia, Edoardo e la Compagnia le hanno con la gente. Stando a quanto è emerso dal colloquio con Edoardo ed Enrica, una sua assitente ed attrice, i laboratori, talvolta autofinanziati dalla Compagnia, hanno aiutato molte persone a “a ragionare con la propria testa e ad uscire da condizionamenti pesanti, in buona parte riconducibili ad un’influenza dei mass media che è terribile nella periferia. C’è chi è arrivato, prendeva droghe e se ne è liberato. Droghe di vario tipo, anche mentali, il calcio ad esempio. C’erano delle persone che soffrivano una settimana se perdeva la loro squadra. A uno di questi gli abbiamo fatto fare addirittura Amleto”.
“Nei laboratori”, interviene Enrica, “non si mettono in competizione i ragazzi, si prova a crescere assieme, in un percorso culturale, creativo. Quando arrivano persone problematiche, Edoardo non le tratta come tali ma ne valorizza la potenzialità creativa. Non si va a vedere il problema, si lavora con la creatività”.
Il lavoro della Compagnia Il Gruppo è dunque un lavoro alchemico, di trasformazione di un disagio o di una generale condizione di perifericità in atto creativo-performativo; un barlume di speranza nella terra bruciata dell’incultura.

Associazione Compagnia Teatrale Il Gruppo
via Scicli n. 6/c - 00133 Roma
telefono: 06.2153042
info@compagniateatrale-ilgruppo.it
www.compagniateatrale-ilgruppo.it

sabato 6 settembre 2008

Un eco-park "educativo" a Varanasi

Gli amici Lokhnath e Kamala hanno scelto di percorrere un sentiero spirituale senza scendere a compromessi, seguendo scrupolosamente gli insegnamenti del maestro tantrico (non stiamo parlando qui del “tantrismo” della domenica, di Sting e compagnia) Baba Harihar Ramji e trasferendosi a vivere nell’ “Aghoreshwar Bhagwan Ram Bal Ashram” di Varanasi, dove ci siamo conosciuti.
Nell’ashram Lokhnath e Kamala sono “volontari a tempo pieno”, seguendo diversi ambiziosi progetti con tutta la serieta’ di cui possono essere capaci due coraggiosi ragazzi di Treviso, notoriamente una delle zone piu’ produttive d’Italia. Di seguito un loro articolo su un progetto di parco ecologico sulla “riva impura" del Gange.


L’ “Aghoreshwar Bhagwan Ram Bal Ashram” nasce nel 1999 come centro di accoglienza per bambini senza famiglia o provenienti da situazioni famigliari e sociali di estremo degrado. L’Ashram e’ stato fondato da Baba Harihar Ramji, un monaco (sadhu) appartenente all’antica tradizione degli Avadhuta Siddha di Kashi (altrimenti conosciuta come Aghor lignaggio kinarami). Aghoreshwar Bhagwan Ram (1937 - 1992) e’ stato il maestro (Guru) di Baba Harihar Ramji ed è tuttora l’ispiratore dei nostri progetti, cosi’ come di tutti gli Ashram appartenenti a questa tradizione. I suoi insegnamenti mostrano in modo semplice e pratico la via per vivere una vita significativa e per divenire dei “buoni esseri umani” senza farsi incasellare da categorie e sovrastrutture sociali, religiose, culturali, castali, etc. Oggigiorno il Bal Ashram (lett. Ashram-comunita’ dei bambini) e’ una casa sicura per 18 bambini e ragazzi di eta’ compresa tra i tre ed i diciasette anni. All’incirca una decina di persone vi prestano servizio per garantire non solo i bisogni primari dei nostri bambini/ragazzi (cibo, igiene, cure mediche, istruzione…) ma anche un’educazione integrale per formare delle persone responsabili ed autonome capaci in futuro di dare un valido contributo in seno alla loro società, ed all’interno dello loro famiglie. Più recentemente nuovi progetti sono sorti a fianco a quello dell’accoglienza dei minori: l’Anjali School di cui vi parleremo in un prossimo post e l’ambizioso Educational Eco-park project.
Varanasi (la città abitata più antica al mondo e principale meta di pellegrinaggio per gli Hindu) è un luogo estremamente affascinante, dove sacro e profano convivono da molti secoli in un rapporto unico ed inscindibile. Eppure Varanasi, e non serve essere degli esperti in materia per accorgersene, è una città che dal punto di vista urbanistico è assolutamente disfunzionale. Un osservatore attento non può che rimanere sconcertato dal caos del traffico cittadino, dal massivo inquinamento atmosferico ed acustico, dall’assenza di un serio piano di gestione rifiuti, dalla mancanza di un sistema fognario in una città di cinque milioni di abitanti censiti e visitata ogni anno da migliaia di pellegrini e turisti provenienti da ogni parte del mondo. Come intervenire in una situazione così complessa considerando che l’amministrazione pubblica fino ad oggi si è dimostrata assolutamente disinteressata ai reali problemi della città? Noi pensiamo che le uniche vere rivoluzioni ed i reali cambiamenti nascono innanzitutto nelle coscienze delle persone. Per questo motivo lo scopo principale dell’Educational Eco-park è di promuovere, soprattutto nelle nuove generazioni, una nuova sensibilità, un’attenzione diversa, una più profonda comprensione di sé e dell’ambiente che ci circonda.

La sponda orientale del sacro fiume Gange viene considerata dagli Hindu ortodossi impura e forse proprio per questo motivo e’ rimasta relativamente più pura rispetto al folle sviluppo urbano di altre aree cittadine. Temiamo che questo non durerà ancora a lungo perché l’avidità e la corruzione degli speculatori sta allungando i suoi tentacoli anche su quest’area (è già stata avviata la costruzione di un nuovo ponte in cemento che andrà a sostituire il ponte galleggiante stagionale che unisce le due sponde del fiume, preludio di un prossimo “sviluppo” urbano della zona). Al fine di proteggere almeno una parte di quest’area verde e di attuare i nostri progetti educativi abbiamo acquistato, grazie all’aiuto di alcuni generosi sponsor, 7 ettari di terreno sulla riva orientale del Gange di fronte al nostro già esistente Ashram, luogo ideale di fondazione per l’Educational Eco-park.
Nel concreto i principali obbiettivi che ci proponiamo di realizzare nell’ immediato futuro nell’Eco-park sono:

•Organizzare seminari e conferenze per incrementare la consapevolezza sulla situazione ambientale.
•Offrire programmi educativi e sostegno concreto ad eco-iniziative locali.
•Accogliere gruppi di studenti per visite giornaliere ed insegnare loro l’importanza della pratica ecologica (circa 20.000 studenti potrebbero visitare il parco ogni anno).
•Dare ospitalità ad esperti indiani e stranieri per introdurre a Varanasi un modello di vita sostenibile, presentare modelli di energia alternativa, trattamento dei rifiuti, riciclaggio e compostaggio.
•Tenere seminari educativi sull’energia rinnovabile.
•Promuovere attività legate alla sostenibilità, la coltivazione di piante endemiche per ripristinare il paesaggio e di conseguenza, su larga scala, progettare il recupero dell'habitat naturale lungo le rive del fiume e nelle campagne circostanti soggette a periodiche inondazioni (ci prefiggiamo di coinvolgere studenti universitari in questo progetto).
•Proteggere e coltivare le tradizionali erbe ayurvediche a rischio di estinzione.

Il nuovo parco ecologico educativo del Bal Ashram si concentrerà sulle diverse ed urgenti necessità della città di Varanasi:
• Ad oggi, le scolaresche ed i bambini di Varanasi, non hanno accesso a spazi ricreativi esterni e puliti. Per questo dedicheremo parte del parco ecologico a soddisfare le necessità urgenti degli studenti con nuove aree ricreative, che includeranno campi da gioco e percorsi naturalistici.
• Alcune scuole di Varanasi stanno cominciando ad inserire nei loro programmi moduli di educazione ambientale. Il parco ecologico completerà queste iniziative nascenti offrendo a gruppi di studenti l’opportunità di osservare e lavorare concretamente con le tecnologie sostenibili che dimostreremo in loco.
• In un successivo sviluppo del parco ecologico, conteremo su programmi globali già avviati di educazione ambientale per sviluppare iniziative atte ad ispirare, motivare, formare ed assistere su scala domestica e pubblica, concetti di pulizia dell’ambiente ed iniziative sostenibili nella città.
• Infine, creare uno spazio verde e tranquillo, per lo più ad oggi inesistente nella città di Varanasi. La maggior parte del parco ecologico sarà organizzata con aree alberate così come giardini fioriti che ricreeranno in piccolo ciò per cui la città fu chiamata: Anandavana “Foresta di Beatitudine”, rendendo nuovamente disponibili aree quiete per passeggiare e contemplare.

Il parco ecologico darà alloggio ad un piccolo numero di lavoratori residenti, che utilizzeranno i principi della bio-architettura e tecnologie sostenibili per il raffreddamento ed il riscaldamento ad energia solare, efficienti sistemi di cottura con il bio gas prodotto in loco, nonché sistemi di riciclaggio e riutilizzo dei rifiuti domestici. Ci raffiguriamo un orto biologico che produca verdure e frutta, coltivazioni di erbe medicinali ayurvediche ed un progetto di riforestazione della zona con aree ricreative per gli abitanti ed i visitatori di Varanasi.
Per individuare tecnologie che dal punto di visto culturale, ecologico, ed economico siano adatte a soddisfare i bisogni di Varanasi, progettiamo di contare sulle esperienze di ricerca pratica di altre Ong in India e nel mondo, tra cui:
● Honey bee network ( La rete del miele) con sede in India www.sristi.org/cms/
● Global Ecovillage Network (GEN) www.ecovillage.org/
● UK Network for Alternative Technology & Technology Assessment (NATTA) www.lrc.telecentres.com/ed/natta/natta2.htm
●IntermediateTechnologyDevelopmentGroup www.praticalaction.org.
Daremo ospitalità ad esperti, indiani ed esteri, nel campo di tecnologie sostenibili e culturalmente compatibili ed a volontari fortemente motivati a realizzare questo progetto.

Kamala e Lokhnath

Per avere maggiori informazioni sulla nostra associazione italiana (Associazione Anjali) ed il Bal ashram segnaliamo i seguenti indirizzi internet: www.associazioneanjali.it (in questo c'è una parte
tutta dedicata al Bal Ashram comprensiva di tutte le newsletter)
http://sonomaashram.org/bal_ashram.php (questa è una pagina del sito del sonoma ashram in california dedicata al Bal Ashram)

indirizzi mail : associazioneanjali@yahoo.it , info@balashram.org