TRANSUMANZA

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mercoledì 2 giugno 2010

Hodos Newsletter Psicosintesi - Giugno 2010

A cura della Comunità di Psicosintesi «Hodos»

La Comunità Hodos è costituita da un gruppo di persone che, all'interno di una prospettiva psicosintetica, intendono utilizzare e promuovere una serie di strumenti orientati alla progressiva integrazione delle molteplici parti del sé, allo sviluppo della nostra unicità e della nostra creatività e, in definitiva, alla piena espressione del nostro potenziale umano.
In particolare, i gruppi, i seminari e i ritiri di Hodos si servono di una varietà di metodi, tutti orientati al motto della psicosintesi «conosci, possiedi, trasforma te stesso»: drammatizzazioni, meditazioni, esercizi energetici, tecniche di coppia come lo «specchio», condivisione di gruppo, e così via.

Per maggiori informazioni visita il nostro sito www.psicosintesi.org

Se ancora non l'hai fatto, t'invitiamo anche ad iscriverti al Blog di Fabio Guidi, dedicato all'applicazione della Psicosintesi nella vita quotidiana. Riceverai una mail ogni volta che sarà pubblicato un post.
Su un piano più teorico, approfondisci le tematiche psicosintetiche attraverso la nuova rubrica di Fabio Guidi sul portale www.riflessioni.it,
alla voce Rubriche d'autore.
per iscrizioni o comunicazioni: info@psicosintesi.org

Gruppi di Psicosintesi

I Gruppi di Psicosintesi costituiscono l'attività di base del nostro Lavoro, in quanto strumento potente di osservazione e studio di sé.
Il prossimo e ultimo gruppo prima della pausa estiva è:

mese: giugno
giorni: 26-27

Il gruppo si tiene dalle e 16 del sabato alle 13 della domenica.

I Gruppi , vere e proprie immersioni nel lavoro psicosintetico, intendono offrire una reale concreta «esperienza» della Psicosintesi, al di là di una semplice informazione teorica, che spesso costituisce l'alibi migliore per non lavorare veramente su di sé.
All'interno di questi gruppi sono utilizzati dramma-tizzazioni, esercizi energetici, meditazioni e diverse altre tecniche di lavoro individuale, di coppia o di gruppo, mantenendo sempre l'attenzione su ciò che avviene 'qui e ora'. Segue l'elaborazione del materiale emerso secondo la prospettiva psicosintetica.

Si ricorda che il numero dei partecipanti è limitato e che è pertanto consigliabile, se interessati, prenotare per tempo.
Maggiori informazioni possono essere richieste tramite e-mail.

Agosto 2010
Ritiro di Meditazione

Da domenica 1 a sabato 7 agosto si svolge il consueto ritiro dedicato alla pratica meditativa e al risveglio della sensibilità corporea attraverso la presenza mentale.
Il ritiro è rivolto a tutti coloro che intendono approfondire la meditazione all'interno di un cammino di bio-psicosintesi.
Il Ritiro Estivo della nostra comunità è dedicato al «silenzio», cioè all'ascolto profondo, nella distensione e nella presenza consapevole della nostra psiche e del nostro corpo.
Il silenzio è raggiunto con la meditazione, attraverso una pratica particolarmente orientata alla ricerca interiore, così come richiede un approccio psicosintetico.
Ma fare silenzio vuol dire anche ridurre le nostre usuali dipendenze dall’esterno, è un digiuno dal nostro spensierato consumo e dalla nostra quotidiana passiva ingestione di stimoli (chiaccherare, telefonare, leggere, ascoltare musica, nutrirsi d’informazioni…), per entrare in uno spazio più introspettivo, di confronto interno.

Dirige il ritiro il dr. Fabio Guidi, specializzato in Psicosintesi autoformativa.

«Sempre meno nella testa e sempre più nel corpo», potrebbe essere il motto del nostro ritiro estivo, secondo un autentico approccio bio-psicosintetico.
Il programma prevede, oltre alle quattro meditazioni quotidiane che costituiscono l'ossatura centrale del lavoro svolto nella settimana, anche l'utilizzo di altri strumenti finalizzati alla consapevolezza corporea: il massaggio integrativo e gli esercizi di scioglimento, di respirazione, energetici, di coordinazione, espressivi (guidati da istruttori diplomati di yoga e tai chi chuan).
Accompagnano il percorso meditativo le letture e le condivisioni serali e i colloqui individuali, per consentire una maggiore focalizzazione sulla pratica.

Si ricorda che il numero dei partecipanti è limitato e che è pertanto consigliabile, se interessati, prenotare per tempo. Maggiori informazioni possono essere richieste tramite e-mail.

Lo studio di sé

G. I. Gurdjieff è un autore essenziale per afferrare determinati princìpi del Lavoro psicosintetico. Anche nelle prossime newsletter verranno offerti alcuni passi che illustrano il suo insegnamento in proposito.

Conosci te stesso”. Queste parole che sono generalmente attribuite a Socrate si trovano alla base di parecchie dottrine e scuole molto più antiche della scuola socratica. Ma benché il pensiero moderno non ignori l'esistenza di questo principio, non ha che un'idea molto vaga del suo significato e della sua portata. L'uomo ordinario del nostro tempo, anche se si interessa alla filosofia o alle scienze, non comprende che il principio `conosci te stesso' si . riferisce alla necessità di conoscere la propria macchina, la ‘macchina umana’. La struttura della macchina è più o meno la stessa in tutti gli uomini; è quindi questa struttura che l'uomo deve per prima cosa studiare, cioè le funzioni e le leggi del suo organismo. Nella macchina umana tutto è collegato, una cosa dipende a tal punto da un'altra che è del tutto impossibile studiare una qualsiasi funzione senza studiare tutte le altre. La conoscenza di una parte richiede la conoscenza dell'insieme. Conoscere tutto di un uomo è possibile, ma per questo, occorre molto tempo e lavoro, occorre soprattutto applicare il metodo giusto e, cosa non meno necessaria, occorre la giusta direzione di un maestro.
Lo studio di sé è il lavoro, o la via, che conduce alla conoscenza di sé. Ma per studiare sé stessi, occorre innanzitutto imparare come studiare, da dove cominciare, quali mezzi impiegare. Un uomo deve imparare come studiare sé stesso, deve imparare i metodi dello studio di sé. Il metodo fondamentale per lo studio di sé è l'osservazione di sé. Senza una osservazione di sé eseguita in modo corretto, un uomo non comprenderà mai come le diverse funzioni della sua macchina siano collegate e in correlazione tra loro, non comprenderà mai come e perché, in lui, ‘tutto accade’.
Vi sono due metodi di osservazione di sé: il primo è l'analisi, o i tentativi di analisi, cioè i tentativi di trovare una risposta a queste domande: Da che dipende tale cosa, e perché si verifica? Il secondo è il metodo delle constatazioni, che consiste semplicemente nel registrare nella propria mente tutto ciò che si osserva nel momento presente.
L'osservazione di sé, soprattutto all'inizio, non deve con nessun pretesto diventare analisi, o tentativo di analisi. L'analisi non è possibile che molto più tardi, quando si conoscono già tutte le funzioni della propria macchina e tutte le leggi che la governano.
Tentando di analizzare questo o quel fenomeno che l'ha colpito, un uomo si chiede generalmente: “Che cos'è questo? Perché ciò accade in questo modo e non in un altro?” Egli comincia a cercare una risposta a queste domande, dimenticando tutto ciò che potrebbe fornirgli delle ulteriori osservazioni. Sempre più assorbito da queste domande, egli perde del tutto il filo della osservazione di sé e finisce per dimenticarne persino l'idea. L'osservazione s'interrompe. È chiaro, perciò, che una sola cosa può progredire: o l'osservazione, oppure i tentativi di analisi.